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Gita in jeep al Parco Nazionale dell’Asinara

L’escursione in fuoristrada al Parco Nazionale dell’Asinara è una bellissima esperienza naturalistica, ma prima di arrivarci…

L’anno scorso, durante le vacanze a Castelsardo in Sardegna, ero venuta a conoscenza delle gite all’Asinara, ma non avendo prenotato con anticipo, non trovai posto. Quest’anno mi son data da fare un paio di settimane prima di andare in vacanza…

Ho fatto un po’ di ricerca e sono capitata sul Sito Ufficiale del Parco Nazionale dell’Asinara. Lì ho letto un po’ di info generali sull’isola, ho mandato qualche mail e mi sono orientata sulle varie tipologie di gita: quella che più era congeniale ai desideri miei e di Oscar era l’escursione in jeep, che permette di percorrere terreni sterrati che il trenino o il bus non possono affrontare e dà comunque la possibilità di fare snorkeling in una fantastica caletta dell’isola, Cala Sabina, più nascosta ed incontaminata delle altre raggiunte da treno/autobus 8)

Costo dell’escursione in fuoristrada all’Asinara: 52€ a testa, trasferimenti in barca da e per Stintino compresi, pranzo al sacco.

Sul sito del parco c’è l’elenco completo degli operatori che svolgono i vari tipi di visita dell’isola, ma essendoci solo il numero di cellulare e non una mail o il sito web non ho (ahimè) googlato i nomi degli operatori, ma ho cercato “escursioni Parco Nazionale dell’Asinara” ed ho così trovato la griglia dei servizi dell’agenzia la Nassa di Stintino.

Un consiglio: prenotate la gita in fuoristrada direttamente presso gli operatori Scoprisardegna e Asinara4x4, bypassando la Nassa. Se volete sapere il perchè continuate a leggere…

Dal momento che ad andare in gita eravamo 5 (ma sapevo che saremmo aumentati) e che i fuoristrada contengono 8 persone, ho pensato che nonostante le 5€ in più a testa per i diritti d’agenzia, questa potesse aiutarci a gestire la prenotazione della giornata, trovando le altre 3 persone che mancavano per riempire il mezzo. Purtroppo dal 4 fino al 13 di agosto (3 giorni prima della partenza), la nostra gita è stata in forse 😐

Praticamente la Nassa non fa altro che telefonare agli operatori (= le guide/autisti della jeep) e chiedere loro se hanno posto: in questo modo, compongono i fuoristrada. Se 2 persone si trovano sole su una jeep si vedono prima confermata la gita (telefonicamente) e, successivamente, non avendo trovato altri passeggeri, a pochi giorni dal giro dellAsinara se lo vedono cancellato (sempre telefonicamente).

Ma andiamo per gradi:

in principio eravamo 5, io, Oscar, Valentina, Gianni e la “cognata”; già qui ci sono volute 5 o 6 telefonate perchè Valentina non mi aveva comunicato l’età della della “cognata” e per stabilire il prezzo era necessario saperlo, ma qui non è colpa di nessuno;

– poi si sono aggiunte 3 persone, la famiglia di Oscar, altre 2 telefonate;

– poi si sono aggiunte altre 2 persone Alice, cugina di Oscar, e la sua amica, altre 2 telefonate.

Fin qui tutto bene, la Nassa ci aveva confermato 10 posti, una jeep piena e 2 persone in un altro mezzo, che tanto sarebbero riusciti a riempire, vista la forte richiesta di gite.

– Il 12 agosto, mentre ero in gita a Capo Caccia, Valentina mi chiama chiedendo il numero della Nassa, poichè il “cognato” voleva aggiungersi.

Inviatole il numero, non controllo più il cellulare, la sera noto che si era scaricata la batteria, lo metto in carica e ricevo due messaggi, di Valentina e della Nassa, in cui mi comunicano che la gita era stata cancellata poichè quelli dell’agenzia Nassa non erano riusciti a raggiungermi telefonicamente 😯

Panico. Vado su tutte le furie e cerco di capire come mai: telefono a Valentina la quale mi dice che il secondo mezzo non era più disponibile (non si sa perchè…), che volevano spostarci al 15 d’agosto (data in cui noi tutti avevamo preso altri impegni…) e che la tipa dell’agenzia aveva pensato che, poichè 3 persone non sarebbero potute venire, tutto il gruppo non sarebbe andato in gita. Decido così di recarmi di persona alla Nassa (in via Tonnara a Stintino) la mattina seguente.

L’operatrice della Nassa mi spiega gentilmente quanto riportato la sera prima da Valentina, ma non mi dice come mai il secondo fuoristrada non era più disponibile, nè perchè me l’avevano comunicato solo quando Valentina aveva chiamato per aggiungere un posto (notare bene, mica per toglierlo! quindi tutti soldi che loro avrebbero guadagnato, ovvero 5€ in più a persona).

Confermo all’agenzia che gli ultimi che si erano aggiunti (“cognato”, Alice e sua amica) rinunceranno alla gita, ma che il gruppo iniziale di 8 persone non se la vuole perdere. Telefono a Valentina per comunicare la conferma della gita e ad Alice per darle la funerea notizia.

Vado in spiaggia, alle Saline di Stintino, e verso l’ora di pranzo ecco che mi richiama Nassa per l’ennesima volta.

la “cognata” vuole assolutamente il fidanzato in gita, ma sulla nostra jeep non c’è più posto e il secondo mezzo è sparito nel nulla.

L’operatrice dell’agenzia è stizzita, per il continuo confermare e disdire con la guida/autista del mezzo, io me la prendo col mondo: non solo un sistema di prenotazione vecchio come il cucco ce l’ha con me, ma anche una perfetta sconosciuta (la “cognata”) prima si aggiunge alla gita (dovevamo essere solo io, Oscar, Valentina e Gianni) e poi mi mette i bastoni fra le ruote 👿

Dico all’operatrice che se la veda con Valentina, che alla fine ha dovuto rinunciare con Gianni e i “cognati” al fuoristrata optando per il trenino, in cui ci sono molti più posti, e mi faccio praticamente giurare che se anche noi siamo rimasti in 5 (Alice nel frattempo si è trovata un’altra escursione da fare con la sua amica) il giro dell’Asinasa s’ha da fare!!!

Rimango sul “chi va là!?” fino al 16 mattina, quando, non avendo più ricevuto telefonate, alle 8e30 😕 ci presentiamo in agenzia per ritirare il biglietto, pagare (52€ + 5€ a testa per il servizio d’agenzia) e, se Dio vuole, partire.

E invece rimaniamo impalati nell’ufficio dell’agenzia per mezz’ora perchè il capitano non sa se far uscire la barca dal porto per via delle condizioni del vento: la sera prima ce n’era stato parecchio, ma la mattina il mare era una tavola, e anche qui, boh? 😡

Alla fine riusciamo a partire e la visita al’Asinara è stupenda, ma… che stress! Riconosco che abbiamo chiamato molte volte, ma questo è proprio il lavoro che deve fare la Nassa e per il quale si fa pagare! Inoltre noi abbiamo sempre portato gente, mentre, alla fine dei conti, 2 persone hanno dovuto rinunciare all’escursione e 4 persone hanno dovuto cambiare mezzo per poter partecipare.

Mi dispisace ma, MAI PIU’ CON LA NASSA! Se dovesse ricapitare di tornare sull’isola dell’Asinara mi rivolgerò direttamente agli operatori 😛

A questo punto, il 12 agosto, mentre ero in gita a Capo Caccia, Valentina mi chiama chiedendo il numero della Nassa, poichè il “cognato” voleva aggiungersi.Inviatole il numero, non controllo più il cellulare e la sera noto che si era scaricata la batteria, lo metto in carica e mi arrivano due messaggi, di Valentina e della Nassa, in cui mi comunicano che la gita era stata cancellata poichè quelli dell’agenzia Nassa non erano riusciti a raggiungermi telefonicamente.Panico. Vado su tutte le furie e cerco di capire come mai: Valentina mi dice che il secondo mezzo non era disponibile (non si sa perchè…), che volevano spostarci al 15 d’agosto (da in cui noi tutti avevamo preso altri impegni) e che, poichè 3 persone non sarebbero potute venire, tutto il gruppo non sarebbe dovuto andare in gita. Decido così di recarmi alla Nassa in via Tonnara a Stintino la mattina seguente.L’operatrice della Nassa mi spiega quanto riportato la sera prima da Valentina, ma non mi dice come mai il secondo fuoristrada non era più disponibile, nè perchè ce l’avevano comunicato solo quando Valentina aveva chiamato per aggiungere un posto (notare bene, mica per toglierlo! quindi tutti soldi che loro avrebbero guadagnato, ovvero 5€ in più a persona).Confermo all’agenzia che gli ultimi che sierano aggiunti (cognato, Alice e sua amica) rinunceranno alla gita, ma che il gruppo iniziale di 8 persone non se la vuole perdere. Telefonata a Valentina per comunicarela conferma della gita e ad Alice per dare la funerea notizia.Vado in spiaggia, alle Saline di Stintino e verso l’ora di pranzo ecco che mi chiama Nassa. La “cognata” vuole assolutamente il fidanzato in gita, ma sulla nostra jeep non c’è più posto e il secondo mezzo è sparito nel nulla. L’operatrice dell’agenzia è stizzita, per il continuo confermare e disdire con la guida/autista del mezzo, io ce l’ho col mondo: non solo un sistema di prenotazione vecchio come il cucco ce l’ha con me, ma anche una perfetta sconosciuta (la “cognata”) prima si aggiunge alla gita (dovevamo essere solo io, Oscar, Valentina e Gianni) e poi mi mette i bastoni fra le ruote.Dico all’operatrice che se la veda con Valentina, che alla fine ha rinunicato al fuoristrata optando per il trenino, in cui ci sono molti più posti, ma mi faccio praticamente giurare che se anche noi siamo rimasti in 5 (Alice si è trovata un’altra escursione da fare con la sua amica) il giro dell’Asinasa s’ha da fare.Rimango stressata fino al 16 mattina, quando, non avendo più ricevuto telefonate, alle 8e30 😕 ci presentiamo in agenzia per ritirare il biglietto, pagare, dirigerci al porto di Stintino e partire con la nostra bella giornata.

Spiagge vicine a Castelsardo in Sardegna

Castelsardo è un piccolo borgo medievale affacciato sul golfo dell’Asinara, in provincia di Sassari.

La seconda parte delle vacanze estive 2008 l’ho trascorsa in Sardegna a Castelsardo, per l’appunto.

Castelsardo si trova a soli 30 Km da Sassari, centrale rispetto alla penisola di Stintino e a Santa Teresa di Gallura e la sua posizione nel golfo dell’Asinara rende le sue acque temperate; la città di Castelsardo, poi, è facilmente raggiungibile dall’aeroporto di Alghero Fertilia e dal porto di Olbia, anche se il porto più vicino è quello di Porto Torres.

La spiaggetta di Castelsardo, a cui si accede dal lungomare, confina con il porticciolo, quindi non è granchè, perciò su suggerimento di alcuni autoctoni speciali, Io e Dany abbiamo bazzicato alcune spiagge nelle vicinanze (alcune non proprio…) di Castelsardo.

clicca sulla Google Map che ho creato per ottenere le indicazioni stradali! 🙂

mappa sardegna

Lu Bagnu

Per praticità, a causa dell’immediata vicinanza al Comune di Castelsardo (3 km) la prima spiaggia che abbiamo testato è stata quella di Lu Bagnu. Mista di sabbia e scogli, è l’ideale per i pigroni che non vogliono fare troppi km e per gli eterni indecisi fra spiaggia e roccia.

Valledoria

La seconda spiaggia che abbiamo testato è stata quella di San Pietro a Valledoria, in posizione centrale rispetto a Castelsardo e Isola Rossa. Qui è tutta sabbia per cui se amate scorgere il fondale facendo snorkeling vedete poco.

Dopo la mareggiata abbiamo trovato anche delle spugne sulla spiaggia. Abbiamo trascorso una bella giornata sonnacchiosa, finchè non è arrivata una simpatica famiglia sarda giusto all’ora di pranzo e si è fatta i panini con una scatoletta di tonno… versando tutto l’olio della scatoletta nel panino 😯 senza parlare del caffè nel thermos, del vino, della maionese, del rumore e della figlia… che sicuramente non era cliente della mia estetista e non c’era passata prima di andare al mare! 😯

Isola Rossa

La spiaggia di Isola Rossa (cittadina così chiamata a causa dell’isola che le sta proprio davanti e per via del colore delle rocce circostanti) è praticamente contenuta in una baia, dominata sul lato sinistro da una torretta d’avvistamento.

Noi ci siamo accomodate in una piccolissima spiaggia racchiusa tra le rocce, sul lato destro, dove la sabbia degradava dolcemente fino al mare, regalandoci un’acqua caldissima, nella quale era un piacere rimanere fermi a bagnomaria 8)

Il fondale è per lo più roccioso e la biodiversità è notevole: ho visto un polpo per la prima volta! Invece la spiaggetta era invasa da mille pagurini, che lottavano per il possesso delle proprie conchiglie 😀

Stintino

Cercate di arrivare alla spiaggia della Pelosa in un giorno feriale e la mattina presto, al massimo verso le 8 e 30 (eh si! 😕 ), in modo da accaparrarvi un posto decente e non dover prendere il sole in verticale. Io vi consiglio di sistemarvi accanto agli ombrelloni adibiti al complesso “La Pelosetta“, nella spiaggetta tra gli scogli, esattamente davanti alla famosa torre d’avvistamento che ha reso celebre Stintino, sistemando più ombrelloni e asciugamani possibile, in modo da evitare l’attacco dei milanesi 😐

Preparatevi a pagare ben 2€ l’ora non frazionabili nelle settimane centrali di Agosto per il parcheggio auto e 1€ per le moto 👿

Qui abbiamo visto grossi esemplari di orata e sarago, piccolissime sogliole, stelle marine e conchiglioni: impressionante vista la quantità di gente che già alle 9 era riversata in acqua!

Balai

Località nei pressi di Platamona e Porto Torres, Balai presenta una costa piuttosto alta, scogliosa, disseminata di grotte.

Il mare qui è verde smeraldo e un simpatico indigeno, che conosce quei posti a menadito, ci ha illustrato i luoghi migliori per fare i tuffi senza pericolo e per scendere in acqua comodamente, in punti privi di risacche o ricci (che si è personalemtne preoccupato di togliere il nostro amico 😉 ).

Alghero

Abbiamo scelto la Spiaggia del Lazzaretto, in località Fertilia, per stare un giorno al mare ad Alghero.

La sabbia è candida e il mare è aperto Mediterraneo perciò l’acqua è parecchio fredda: si faticava a stare oziosamente a mollo, ma la trasparenza del mare e la canicola ti invitano ad entrare in acqua (salatissima!).

Asinara

Saremmo andati volentieri a fare un’escursione in barca al Parco Nazionale dell’Asinara, per vedere gli asinelli bianchi, il carcere e per fare un bagno nella riserva marina, ma quando abbiamo chiesto informazioni era già tutto prenotato, per cui ricordatevi di prenotare la vostra escursione all’arcipelago dell’Asinara almeno con una settimana di anticipo! 😦

Non ero mai stata a Castelsardo, ma devo dire che abbiamo fatto proprio un bel giretto: di cose ne abbiamo viste parecchie e sono veramente soddisfatta di queste vacanze, d’altronde la Sardegna non delude mai (a meno che non piova!! 😛 ).

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